L'ingresso del nuovo movimento politico della Brambilla sta creando malumori in politica. A caccia di quel 2 – 5 per cento (secondo le più rosee previsioni) di voti degli animalisti, la Brambilla pare stia facendo le scarpe a quei veterani dei Verdi, che ora, già ridotti al lumicino da anni di decadenza, si vedono minacciati dalla nascita del Movimento Animalista tenuto a battesimo da Berlusconi.
Secondo un articolo di Repubblica la faida coi Verdi si sarebbe aperta a seguito del passaggio nelle schiere della Brambilla dell'ex Verde Rinaldo Sidoli, già delegato nazionale alla difesa degli animali. I Verdi dopo questa mossa hanno attaccato pubblicamente la Brambilla, evidenziando di aver sostenuto in Parlamento diversi provvedimenti contrari alla tutela degli animali e dell'ambiente come il ritorno al nucleare, la realizzazione di campi da golf nelle aree protette (proposta che fece da ministro del Turismo), l'aumento dei limiti di benzopirene “sostanza cancerogena che ha provocato la mattanza nel 2010 di migliaia di pecore”, dice il leader dei Verdi Angelo Bonelli. Senza contare che, aggiunge Bonelli, "Silvio Berlusconi, oggi socio fondatore del partito animalista, nel 2002 presentava il disegno di legge 2297 chiamato "ammazza fringuelli" e il numero 1798, che consentiva la caccia nei parchi".
La risposta della Brambilla non si è fatta attendere: "I Verdi sono molto nervosi? C'è da capirli visto l'inarrestabile declino che li contraddistingue: si sono rinchiusi nella roccaforte ideologica della sinistra, allontanando da sé milioni di potenziali elettori, e ora annaspano, tra irrilevanza e incoerenza. Con quale faccia dichiarano di essere ambientalisti quando sono i compagni del presidente del trentino Ugo Rossi, eletto con i loro voti, e sono corresponsabili della crudele uccisione dell'orsa KJ2, come di Daniza in passato. Si agitano tanto, troppo, per tentare invano di nasconderlo: è davvero una vergogna". (Repubblica.it)