Nel corso del
Congresso nazionale Scivac sulle malattie respiratorie del cane e del gatto, svoltosi in questi giorni a Milano, è stato sottolineato che i
progressi nell'approccio alle malattie nel cane rivestono un ruolo fondamentale anche per la
ricerca rispetto alle stesse patologie nell'uomo. Il principio è che uomini e cani condividono molte
affinità biologiche, per questo esiste un
reciproco scambio di informazioni rispetto a patogenesi, diagnosi e terapia delle malattie. Un altro fattore di affinità tra le malattie del cane e quelle dell'uomo è che gli animali, vivendo a stretto contatto con l'uomo, sono
sottoposti agli stessi rischi ambientali (radiazioni, campi elettromagnetici, polveri sottili, fumo) e sviluppano facilmente le stesse patologie. L'industria farmaceutica veterinaria, in continua espansione, e la ricerca universitaria
favoriscono la sperimentazione di nuove terapie, come ad esempio quella del lavaggio broncoalveolare nel cane (un progetto di ricerca della Facoltà di Medicina Veterinaria di Perugia), che potranno in un futuro trovare applicazione anche nell'uomo.