Si è svolto poco tempo fa in Senato il
convegno Nuove norme per la tutela degli animali d'affezione che ha introdotto la discussione sulla possibilità di
riordinare in una legge quadro tutte le norme vigenti in tema di animali da compagnia. "A cominciare – spiega nel suo intervento la senatrice Silvana Amati (PD) - dalla
Convenzione di Strasburgo per la protezione degli animali da compagnia (1987) che l'Italia non ha ratificato ancora,
all'anagrafe canina, alla pet therapy, all'istituzione di consultori comportamentali, ai corsi nelle scuole per educare al rispetto degli animali, fino alla creazione del
118 veterinario e, infine, ai
combattimenti e al traffico clandestino, alla piaga del randagismo e dell'abbandono". La Amati è firmataria, insieme a Bianconi, di un
ddl bipartisan depositato al Senato su cui già si è discusso molto (
Misure per l'istituzione del Servizio sanitario convenzionato e norme a favore di cani e gatti). "L'intenzione è migliorare la qualità di vita degli animali da affezione – ha spiegato la Amati - , entrati ormai nella quotidianità di milioni di persone, e offrire un sostegno ai proprietari meno abbienti".
E' polemica però rispetto alla parte che stabilisce
l'erogazione gratuita dei servizi veterinari per i meno abbienti da parte delle
Asl territoriali, che secondo le principali associazioni di categoria
non sarebbero attrezzate per fornire tali servizi, si pensa perciò anche ad una medicina di base veterinaria convenzionata che assicuri l'assistenza minima.