Ancora una volta la
piaga del randagismo entra nella cronaca nera. Domenica scorsa
un branco di cani randagi sul litorale tra Marina di Modica e Sampieri
ha aggredito un ragazzino di appena dieci anni, che a causa delle
gravissime ferite alla testa è morto nonostante il pronto intervento di un passante e il trasporto in elicottero. Il bimbo non era solo, con lui c'era un amichetto che per fortuna ha riscontrato solo lievi abrasioni. Nella stessa giornata
il branco ha colpito di nuovo ferendo gravemente anche un uomo di 45 anni, ricoverato nell'ospedale di Pozzallo.
Difficile in questi casi stabilire le dirette responsabilità di un fenomeno che avrebbe bisogno sicuramente di
attenzioni maggiori da parte della pubblica amministrazione e delle istituzioni locali, ma un diretto responsabile in questo caso pare che ci sia. Nella serata di domenica
è stato arrestato dai carabinieri di Modica un uomo che pare abbia avuto
in custodia giudiziale dalla locale Procura della Repubblica il branco di cani randagi che hanno aggredito i bambini. I reati contestati all'uomo , incensurato, sono omessa custodia, concorso in omicidio colposo, malgoverno di animali e resistenza a pubblico ufficiale.
Di fronte a questi tragici episodi, viene spontaneo
richiamare una più meditata attenzione sul fenomeno, da parte di tanti animalisti da salotto, che si stracciano le vesti al solo sentir parlare di
ipotesi di controllo anche col fucile.