Un interessante articolo del Corriere della Sera parla del fenomeno della pet humanisation strettamente legata al calo demografico e delle conseguenze che questa mania dei tempi moderni ha sulla società.
A cominciare dalla trasformazione dei consumi. A giudicare dagli acquisti emerge non solo che siamo un paese di vecchi ma anche un paese di cani e gatti. Il boom dei pets nelle nostre case è evidente e va di pari passo con il crollo delle nascite (100 mila nuovi nati in meno negli ultimi 8 anni). E' così che l'affetto negato a figli mai nati si riversa su 15 milioni di animali da compagnia.
Fateci caso: in molti supermercati sono più numerose le corsie dedicate ai prodotti per micio e fido rispetto a quelli dedicati alla prima infanzia. “Gli amici cuccioli pesano ormai più dei cuccioli d’uomo nella bilancia dei consumi – si legge sul Corriere - . I dati elaborati da Nielsen per il Corriere parlano chiaro: nel 2017 il pet care ha portato nelle casse della distribuzione italiana tre volte l’incasso dei prodotti per neonati. Due miliardi e 600 milioni di euro: in aumento (più 3 per cento) rispetto all’anno scorso”.