Approvato in Consiglio Regionale Lombardia l'emendamento proposto dal Consigliere Anelli e dal gruppo della Lega Nord che permette l'addestramento cani anche ai non cacciatori. "E' stato un bel giorno per la cinofilia" commenta il presidente di Pro Segugio Gian Carlo Bosio.
EMENDAMENTO ATTIVITA' CINOFILA PER I NON CACCIATORI
Modifiche della L.R. 16 agosto 1993, n. 26 “Norme per la protezione della fauna selvatica e per la tutela dell’equilibrio ambientale e disciplina dell’attività venatoria”.
EMENDAMENTO
Nella L.R. n. 26/1993, dopo l’art. 40, comma 12, si aggiunga il seguente comma:
“12-bis. l’allenamento e l’addestramento dei cani da caccia è consentito altresì ,con le modalità, previste dal calendario regionale , negli A.T.C. o nei C.A., a chiunque detiene dei cani da caccia, nei limiti di ammissione e previo il versamento di una quota di ammissione stabilita dal Comitato di Gestione dell’A.T.C. o del C.A. in una misura minima pari al doppio della quota base di cui al primo comma dell’art. 32, che deve essere destinata per finalità di miglioramento ambientale e faunistico.”
ILLUSTRAZIONE
Premesso che la cinofilia venatoria è cosa ben diversa, e con un impatto certamente inferiore sulla fauna rispetto all’attività venatoria, tale proposta, oltre ad incentivare indiscutibilmente il benessere che per i cani di qualità venatoria coincide con l’allenamento e l’addestramento in ambiente naturale, mira nel concedere tale possibilità a tutte le persone che pur non essendo cacciatori detengono un cane da caccia.
La presente proposta, oltre a non avere alcun risvolto negativo sugli animali selvatici da un punto di vista della sostenibilità ecologica, subordina inoltre tale possibilità al versamento di una quota (nel minimo pari ad Euro 103,30) da destinarsi per finalità ambientali e faunistiche da parte dei riceventi Comprensori alpini o Ambiti territoriali di caccia, nonché prevede una limitazione all’accedervi determinata dagli stessi C.A. o A.T.C.