Sono 13 i parlamentari indicati dalla Lav come favorevoli alle politiche animaliste, eletti il 4 marzo. “Dei nostri candidati segnalati positivamente, infatti sono stati eletti per la prima volta o confermati tre M5S (Gagnarli, Vanin, Perilli), tre Forza Italia (Brambilla, Giammanco, Biancofiore), tre Pd (Cirinnà, Prestipino, Cerno), due Fratelli d'Italia (Rizzetto, Frassinetti), due LeU (De Petris, Muroni) e con loro, ringraziando chi non è più in Parlamento fra le quali Amati, Petraglia, Granaiola, Brignone, Repetti, potremo riprendere il positivo cammino del nostro Intergruppo Parlamentare Animali al quale man mano potranno aggiungersi altri eletti”.
In campo avverso, la Lav esulta per la mancata elezione di papabili parlamentari vicini alla caccia: Berlato (FdI), Caleo e Vaccari (Pd). Secondo la Lav la nuova legislatura vede poco meno di una ventina di parlamentari fra pro caccia in particolare e pro circhi con animali, fra i quali segnalano Bruzzone e Fugatti - Lega, Sgarbi - Forza Italia, Caretta - FdI, Cenni - Pd. In realta' i parlamentari pro caccia sono molti di più, una sessantina almeno secondo le verifiche di BigHunter.it.
Secondo l'associazione animalista, stando ai programmi delle forze politiche lo stop agli allevamenti di animali per pellicce partirà bene avendo il sì di M5S e FI, la Coalizione di centrodestra ha l'impegno per un "Codice dei diritti degli animali domestici", mentre l'inserimento della tutela degli animali in Costituzione avrebbe sicuramente il sostegno di FI e LeU. Lav propone anche la detassazione del mantenimento di animali nelle famiglie, e lo stop alla caccia. Programmi su cui il Presidente Felicetti auspica la costruzione di maggioranze trasversali.
"La questione animale - conclude uno sfiduciato Felicetti - , nonostante gli annunci di roboanti formazioni politiche con ricadute sulle nostre azioni che non si esauriscono nel tempo di una campagna elettorale, fatica ancora a farsi strada nelle sale istituzionali.