La trasmissione Indovina chi viene a cena ha dedicato la puntata dell'11 novembre ai cani di razza e ai problemi genetici e fisiologici di alcune razze, come il Bull dog inglese e diverse altre, in cui sono frequenti patologie per la particolare conformazione dei cani, basata prevalentemente su canoni estetici e morfologici. L'inchiesta, condotta da Sabrina Giannini, ha puntato il dito contro gli allevatori che al momento della riproduzione, non fanno le dovute verifiche sull'assenza di malattie genetiche per i cani riproduttori, pur sapendo che ciò può far nascere cuccioli malati ed ha affrontato anche il tema delle false certificazioni di cani provenienti da vere e proprie fabbriche di cuccioli nell'est Europa.
Pur trattando un tema di grande rilevanza e discusso già molto dai cinofili e dalle loro associazioni, il tenore è stato quello dell'accusa precostituita senza spazio al contradditorio. Ed è proprio questo che l'Enci, nella sua nota di oggi contesta principalmente. “Ci spiace osservare – scrive il Presidente Dino Muto - che l’ENCI non è stata direttamente interpellata dagli autori della trasmissione, come ci si poteva attendere, e non ha potuto contribuire ad approfondire temi che sono costantemente al centro della nostra attenzione. ENCI ribadisce il suo concreto appoggio agli allevatori che contribuiscono al miglioramento e alla diffusione delle razza canine, avendo come principio fondante il benessere e la salute dei nostri cani”.
Enci precisa anche che per quanto riguarda i certificati genealogici prodotti da associazioni non aventi titolo all'emissione di pedigree, l’Ente attualmente collabora con gli inquirenti e in difesa degli allevatori cinofili italiani su diverse, importanti indagini.
Infine, in merito alle verifiche zootecniche ratificate da ENCI respinge con fermezza l’immagine circense che ne è stata attribuita, ribadendo che "si tratta di importanti momenti di confronto che impegnano allevatori e appassionati che con mille sacrifici sottopongono i loro amati cani all’attenzione di esperti giudici qualificati. Proprio attraverso queste verifiche vengono individuati i cani che rappresentano le eccellenze per tipicità e funzione, con interessanti sviluppi anche nel campo di attività socialmente utili".