Il team dell’ARCI Caccia dell’Umbria, in collaborazione con l’ARCI Caccia Nazionale, ha organizzato a Città di Castello (Perugia) il Campionato Italiano su beccacce.
L’ambiente incontaminato si è confermato ospitale per la migratoria, ribadendo l’importanza di questa rotta che resta una delle più importanti. Prova unica di lavoro senza abbattimento, quella di domenica 17 marzo che ha ricevuto una nutrita partecipazione, ma questa non è una novità. Grande successo con ben 86 cani provenienti non solo dal centro Italia ma anche da Regioni lontane. Di conseguenza tante le batterie, ben 10 di cui 8 di Inglesi una di Continentali e una di Cani da Cerca.
Successo pieno grazie all’insuperabile e prezioso coordinamento di Giampaolo Zandrini che, con la sua consueta energia ha saputo mettere insieme, in collaborazione con il Presidente ARCI Caccia di Città di Castello, Luigi Falleri, uno staff organizzativo di primordine. Infatti, Locchi Fernando, Boni Walter, Morganti Valerio, Nocchi Angelo, Faloci Gabriele, Rosadoni Andrea, Gracci Stefano, Pasoni Franco, Biagioli Egidio, Fegadoli Paolo, Biagioli Marco, Bartolini Brancaleoni Maurizio e per ultimo con l’infaticabile Alunni Alberto hanno dimostrato grande valenza, figure fondamentali, determinanti per la riuscita di questo tipo di prove. Hanno preparato e condotto le batterie in maniera encomiabile, esperti e sicuri in ogni momento, profondi conoscitori di questi monti hanno portato all’incontro quasi tutte le batterie; tante le ferme anche se diverse senza esito ma, complessivamente il dato finale è stato alto contenuto tecnico per la manifestazione.
Onore e merito va comunque a tutti i partecipanti che hanno presentato cani ben preparati alla ricerca della “Regina del bosco”.
Ben 5 Inglesi sono andati in Classifica con ottime prestazioni e due nei Cani da Cerca. Non molti i Continentali, una sola Batteria, che pur dando fondo alle loro grandi capacità d’incontro, purtroppo non sono stati fortunati: solo alcuni menzionati di sicuro valore.
Tanti i menzionati nelle prime sei batterie ma poi, nella settima, Elena SI di Mammoli Lucio fa vedere un bel lavoro che conclude con una bella ferma e con pieno merito va all’ECC. e vince la batteria, al secondo posto con MB Eta SI di Bianconi Marco. L’ottava batteria è quella che ha riscosso maggior successo tanto che ben tre cani in classifica, Tiguana del Zagnis SI di Ghironi Luigi si è aggiudicata il primo posto con grande merito dimostrando classe e tipicità. Al posto d’onore Ago SI sempre di Chironi, altro gran cane che fa onore al proprietario. Poi un Setter Gordon che ha dimostrato tutte le qualità di razza e molta determinazione, una bella novità che ha impreziosito anche la prova. Nei cani delle razze da cerca; due Springer hanno dato dimostrazione delle loro grandi capacità venatorie entrambi all’ECC Paco e Gredea il Cappellacci può andarne sicuramente fiero.
E infine in un habitat che non teme confronti si è svolto il barrage tra la SI Elena e l’altra SI Tiguana del Zagnis, entrambe hanno dato di nuovo dimostrazione di ottima classe, ma al responso dei giudici, Tiguana del Zagnis, con pieno merito si è aggiudicata il titolo di Campione Italiano.
E’ con questo bel ricordo siamo giunti alla premiazione di questa spendita giornata, molto partecipate le relazioni dei Giudici che, in alcuni momenti hanno suscitato vero entusiasmo e generale condivisione. Apprezzato l’intervento del Presidente Regionale Emanuele Bennati che ha illustrato l’impegno dell’Associazione nella caccia e nella Cinofilia, in particolare nella costruzione di palestre valide, una risposta positiva alle esigenze emergenti.
Molto applaudito l’intervento del Presidente Nazionale Sergio Sorrentino il quale ha sottolineato l’impegno di tutta l’ARCI Caccia per un’attività sportiva, all’avanguardia e in particolare per ciò che riguarda la cinofilia. Nel suo intervento ha illustrato la forte volontà dell’ARCI Caccia di essere più forte e incisiva nella Società per affermare la caccia quale indispensabile strumento della gestione del patrimonio faunistico in un contesto moderno, di difesa e salvaguardia del suolo dalle aggressioni della cementificazione e far crescere la biodiversità e quindi proteggere uomini, piante e fauna selvatica. Senza suolo sano e vivo non c’è futuro.