Qualche giorno fa abbiamo dato notizia dell'indignazione del sottosegretario alla Salute Francesca Martini per l'idea del sindaco di Soriano nel Cimino Domenico Tarantino di far votare nell'aula del consiglio un disegno di legge, da presentare ai parlamentari viterbesi, per permettere l'abbattimento dei randagi dopo 60 giorni dalla cattura.
Ora è il sindaco Tarantino a rispondere alle accuse della Martini, “la presa di posizione dell’intero consiglio comunale di Soriano nel Cimino, sul tema del randagismo, voleva innescare, provocatoriamente, una discussione su un’eventuale proposta di legge per affrontare il problema nel giusto modo”.
Discussioni che hanno portato i riflettori mediatici sulla vicenda “Noto con piacere – puntualizza Tarantino - che la nostra delibera sta raggiungendo l’obiettivo che tutti ci eravamo preposti, suscitando il giusto interesse per aprire un tavolo di confronto con tutti gli enti interessati al problema”.
La Martini ha preso un abbaglio secondo Tarantino “dispiace notare come il sottosegretario abbia prestato poca attenzione a quanto da noi scritto e deliberato. Il consiglio comunale non vuole l’abbattimento dei randagi. Conosciamo, infatti, molto bene le attuali norme di legge. Il consiglio ha votato, con l’unanimità dei presenti, soltanto una provocatoria proposta di legge da sottoporre al Parlamento Italiano”.
Ecco quindi spiegate dal sindaco ancora una volta le motivazioni della proposta “ci siamo accorti che stiamo spendendo più per i cani randagi che per le famiglie sorianesi in difficoltà. Dare vitto e alloggio ai cani senza padrone, infatti, è costato 110mila euro nel 2009 a fronte dei 22mila euro stanziati per le famiglie”.
“L’attuale amministrazione – continua il sindaco - nel corso degli anni, ha fatto tutto quanto era possibile, con i mezzi e le risorse economiche a disposizione, per risolvere il problema del randagismo (sterilizzazioni, controlli, microchip ecc.). Rimane la nostra ferma convinzione che, con normative e leggi diverse, si potrebbero ridurre le spese attualmente destinate alla soluzione del problema dei cani randagi. Così le risorse economiche liberate, ovvero gran parte dei 110mila euro spesi per i cani nel 2009, andrebbero a favore di tutte le famiglie sorianesi”.