La Sicilia, al centro di diverse vicende legate alla piaga dei cani randagi, avrà finalmente il suo piano antirandagismo. Tra gli ultimi tragici eventi avvenuti soltanto un mese fa nella provincia di Ragusa, un bambino di nove anni ha perso la vita dopo essere stato attaccato da un branco inferocito che ha sparso il panico per la provincia di Ragusa.
Con il contributo del governo pare si sia dato vita ad un progetto pilota che proprio da Ragusa cercherà di mettere a posto le cose. Tra i principali punti del piano presentato in una conferenza stampa dal Sottosegretario alla salute Francesca Martini, e dall'assessore regionale alla Sanità Massimo Russo, c’è l’istituzione di un’unità di coordinamento, che potrà contare sul sostegno del ministero, una attività di ricognizione dei cani randagi, di cattura e di sterilizzazione, ma anche la costruzione di canili con standard di eccellenza.
Il piano si estenderà poi a tutta la Regione. Il tutto per una spesa in bilancio pari a cinque milioni di euro l'anno. "Sarà così finalmente attuata la legge del 2000 che era rimasta inapplicata in attesa dei regolamenti attuativi, “che ora ci sono” ha commentato l'assessore Russo.