Il dato è veramente desolante. In Italia si spendono più soldi per cani e gatti che per i bambini. Già perchè i 15 milioni di amici pelosi fanno, solo nel nostro Paese, 3 miliardi di fatturato. Ecco perchè la pet-economy è un settore di punta (fateci caso, nelle nostre cittadine le catene di prodotti per i bimbi e neomamme chiudono e al loro posto spuntano sfavillanti pet - shop).
Non solo cibo in scatola, cucce e guinzagli. Il mercato del Pet trascina altri settori ormai. La verità è che ormai in Italia "cani e gatti stanno decidendo dove andremo ad abitare, le auto da selezionare, dove trascorrere le vacanze o quali ristoranti, bar e centri commerciali frequentare" come si apprende dalla presentazione della prima edizione di Pettalks, una convegno per i manager del settore, patrocinato dalla Confcommercio di Milano.
Al tavolo infatti si siederanno manager, fondatori e presidenti di società che operano in diversi settori: case di riposo e RSA, sviluppo immobiliare, formazione manageriale, automotive, arredo urbano, settore kids, design, servizi a domicilio: settori diversi, ma tutti accumunati dallo stesso Factor, anzi dallo stesso Pet Factor.