Una circolare del Ministero della Salute fa chiarezza sulle disposizioni in vigore in merito alla vaccinazione antirabbica per i cani partecipanti alle manifestazioni ufficiali. La circolare fa seguito ad una richiesta di chiarimenti dell'Enci. Nella missiva si fa presente che la malattia risulta debellata nel nostro Paese (dal 2013, a seguito degli esiti positivi del Piano di vaccinazione in Friuli, Veneto e Trentino, l'Italia ha riacquisito lo status di paese indenne).
"Pertanto, allo stato attuale - si legge nella circolare -, considerata l’attuale situazione epidemiologica e le nome di prevenzione vigenti l’unico fattore di rischio per l’ingresso della malattia in Italia può essere costituito dall’eventuale introduzione di animali domestici non vaccinati provenienti da Paesi dove attualmente è presente la rabbia. Per i motivi sopra esposti oggi sull’intero territorio italiano non sono previsti piani di vaccinazione obbligatori sia per le specie domestiche che selvatiche".
Il Ministero conclude: "Ciò non toglie che in situazioni particolari possa essere prevista una vaccinazione di emergenza qualora si ravvisi un reale rischio di diffusione della malattia ad altri animali o all’uomo. Tale decisione dovrà essere dettagliatemente motivata e presa solo sulla base di un fondato rischio di introduzione e diffusione della malattia, supportata da analisi epidemiologiche, che tengano conto della situazione della malattia a livello internazionale e tenendo conto delle attuali norme vigenti già dirette a mitigare efficacemente i rischi di introduzione e diffusione di questa malattia sul territorio nazionale".
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