Il Presidente dell'Enci, Dino Muto, in una nota interviene sulle polemiche delle ultime ore.
"Purtroppo ho poco tempo da dedicare ai social o forse, più semplicemente, non ne sono molto attratto. Numerosi amici, che ringrazio, mi segnalano in queste ore polemiche con continui rimandi alla “vera cinofilia”. Quella lontano dalla politica, vicina ai cinofili, quella che riguarda l’autentica “selezione zootecnica”. Ironiche battute “alla faccia del coronavirus”, incitamenti a fare, perché, tanto “tutto scorre nella normalità”.
Ebbene no, credo che gli eventi di questi giorni non siano del tutto normali. Non è tutto a posto e almeno, in questa inquietudine collettiva, che si cerchi di avere rispetto, perché lezioni di stile, trasparenza, correttezza e, soprattutto, “vera cinofilia”, personalmente non le accetto da nessuno.
Nel nostro Paese esiste un silenzioso esercito di appassionati veri, a cominciare da quelli che, come me e molti altri, dedicano del tempo e coltivano la sincera speranza di una cinofilia che possa essere sempre più al servizio degli allevatori e alle esigenze di chi acquista un cane di razza. Un esercito al fianco di ENCI che condivide, ogni istante, ogni giorno, le tante decisioni e l’amarezza dei distinguo strumentali, che constatiamo esserci anche in questi momenti.
La serietà di un Paese si vede nei momenti di crisi e, al di là delle convinzioni politiche, penso che nessuno possa negare che i protocolli e le attenzioni sanitarie adottate siano un compromesso di responsabilità e coerenza. Inoltre, penso che l’ENCI, tra le realtà cinofile più evolute, non debba prendere lezioni da nessuno e presto assumerà provvedimenti ad hoc al fine venire incontro agli allevatori e ai proprietari dei cani iscritti al Libro genealogico costretti a ritardi a causa della chiusura forzata di alcune delegazioni o costretti a rinunciare alle verifiche zootecniche utili alla selezione dei propri cani.
Si potranno e dovranno fare tante cose, assieme. Perché la vera cinofilia si fa con la trasparenza, con l’adesione a precisi codici di condotta e con la capacità di fare squadra, anche se questo comporta rinunciare momentaneamente a qualcosa. Anche a una Esposizione oppure a una Prova. Anche se si è a lungo preparato il cane per quel preciso momento.
Facciamo, dunque, uno sforzo di rispetto, per lasciare un segno distintivo, che non sia uno sbeffeggio su un social network, ma una precisa condotta a sostegno del nostro Ente e dei nostri comitati organizzatori.
E io, oggi, a nome del Consiglio Direttivo dell’ENCI, dichiaro di avere rispetto innanzitutto per chi non ce l’ha fatta e per i suoi cari. E poi, per chi non sta bene, per chi è in ospedale e per chi è in quarantena. Ma anche per chi si trova in ruoli decisionali. E per tutti i nostri comitati organizzatori e i nostri dirigenti, che si muovono in un terreno inaspettato, difficile e carico di responsabilità.
E se proprio esiste ancora qualcuno che se la sente di ridacchiare e sbeffeggiare, che ci offra lo spettacolo completo, brindando alla faccia di noi poveri sciocchi, anche se proprio tali non ci sentiamo. Noi sentiamo, invece, la responsabilità di dare risposte serie e coerenti in un momento di grande difficoltà del nostro Paese.
Il Presidente
Dino Muto