Il Sottosegretario alla Salute Francesca Martini, di ritorno dalla Sicilia dove si è recata per accertarsi delle condizioni di alcuni canili e per sollecitare la costruzione di altre strutture, si è confidata con la stampa: “appena arrivata a Roma ho ricevuto intimidazioni inerenti al mio lavoro di tutela degli animali”. “Il messaggio di alcune e-mail era chiaro – ha poi ripreso la Martini -, diciamo che "se mi faccio i fatti miei campo cent'anni”.
Con queste dichiarazioni, rilasciate ai margini di un convegno del sindacato dei medici veterinari, la Martini ha voluto sottolineare l'avversione nei suoi confronti per le sue battaglie animaliste. L'episodio secondo la dirigente “dimostra che occuparsi di animali in alcune aree del Paese è estremamente difficile. “D'altronde - aggiunge - non è una novità che fare il medico veterinario in Lombardia e in Veneto non è la stessa cosa che farlo al sud”. Le minacce sembra non abbiano intimidito il Sottosegreario che ha spiegato di voler continuare nel proprio lavoro “considero la tutela degli animali un fattore di civiltà. Se poi c'è qualche zona del Paese che vuole rendere più lento questo processo ritengo che questo intento fallirà”.
Le minacce, da qualsiasi parte arrivino e a chiunque siano dirette, sono condannabili senza eccezione. Tuttavia ci permettiamo di considerare che negli ultimi mesi il sottosegretario alla Salute ha dato prova di una visione forse un po' troppo schierata per il ruolo istituzionale che ricopre.