Un'altra aggressione, un altro decesso. Protagonisti questa volta 5 cani cecoslovacchi che hanno aggredito la madre della proprietaria, all'interno dell'abitazione in cui erano custoditi a Grugliasco, in provincia di Torino. Il fatto si è svolto sotto gli occhi increduli della figlia, che solo dopo numerosi tentativi è riuscita a liberare il corpo dell'anziana dai morsi degli animali. Purtroppo la donna è deceduta a seguito delle ferite riportate per dissanguamento.
Dopo la tragedia è stata immediatamente aperta un'indagine della magistratura che dovrà individuare le responsabilità della figlia. Quanto al destino dei cani, saranno i veterinari a valutare l'eventuale abbattimento. Tutti sanno che questa razza è molto vicina al lupo e sicuramente mettere insieme un piccolo branco (addirittura 5 cani) non è stata una grande idea, data la natura di questi animali.
Purtroppo di casi come questo sono piene le cronache e spesso a morire sono bambini, data l'entità del danno, che diventa esponenziale su corpi così piccoli e indifesi. Pochi mesi fa il tribunale di Pescara ha emesso sentenza di condanna nei confronti del padre di un bambino di soli 19 mesi, che nel 2016 fu azzannato ed ucciso dal cane di famiglia. L’animale, di razza corso, era legato ad un albero, mentre il papà del piccolo e la moglie di lui erano impegnati in un trasloco. Come spesso accade, anche questo cane non aveva mai dato segnali di aggressività, fino a quel momento.
Simili tragedie ci obbligano ad una riflessione sulla necessità di regolamentare meglio la detenzione di animali di grossa taglia, che per indole, forza e dimensioni, sono senza ombra di dubbio più pericolosi di volpini e chihuahua. Il ritorno ad un patentino per poter accedere a razze potenzialmente dannose, sembra quantomeno auspicabile. Per la detenzione di molossoidi e similari come minimo andrebbe reintrodotto un corso molto serio, che abbia una lunga durata e che permetta di accedere ad un severo esame finale per tutti colori che desiderano avvicinarsi a questi cani. Affinchè non solo capiscano le responsabilità a cui vanno incontro, ma siano opportunatamente formati nella loro gestione, al fine ovvio di ridurrre al minimo la possibilità che possano ledere alle persone.