Niente da fare per l'emendamento presentato da Brambilla e altri al Disegno di Legge di Bilancio 2023 per la riduzione dell’IVA al 10% sulle spese veterinarie. La Commissione bilancio della Camera nel corso della seduta di venerdì 16 dicembre lo ha bocciato.
Nel dare la notizia la Lav se la prende in particolare con la Lega dato che la riduzione dell’IVA sulle spese veterinarie è stato uno degli impegni del programma elettorale di Alleanza Verdi e Sinistra, Europa con Emma Bonino, Impegno Civico, Movimento 5 Stelle e appunto, della Lega. "E' stato proprio uno dei tre relatori del Disegno di Legge di Bilancio, l’onorevole Silvana Comaroli della Lega, sostenuta dal Sottosegretario Federico Freni, anche lui della Lega, che ha espresso parere conforme a chiedere il ritiro dell’emendamento sbarrando così la strada a un provvedimento che avrebbe introdotto un fisco meno penalizzante per gli animali e per le loro famiglie". Attualmente le prestazioni veterinarie sopportano l’IVA al 22%
LAV si augura che almeno l’emendamento 152.1. (Brambilla – Gruppo Misto - e Costa – M5S) per rifinanziare la Legge 281/91 con fondi destinati alle Regioni per la prevenzione del randagismo non trovi ostacoli nella Manovra e che, invece, l’emendamento 78.015. Foti (FDI), Angelo Rossi (FDI) e altri, il quale sebbene palesemente estraneo alla materia finanziaria, consentirebbe la deregulation venatoria sia respinto.