Federfauna critica la posizione di una nota associazione animalista (non citata), secondo cui si sarebbe registrato un consistente numero di nuovi arrivi, 1700, in 100 canili italiani nel mese di giugno imputabile agli abbandoni di cani acquistati con troppa superficialità dagli italiani nei negozi.
L'associazione che rappresenta i commercianti e le associazioni di allevatori ricorda le numerose campagne contro l'acquisto dei cuccioli nei negozi partita da questo inverno, a cui risponde con alcuni dati raccolti tramite un sondaggio effettuato in tre canili rappresentativi di nord, centro e sud Italia.
Numeri che secondo Federfauna smentiscono le tesi anti pet shop. Su un totale di 775 cani, solo 54 sarebbero infatti cani di razza e tutti di taglia medio grande, mentre il 90 per cento dei cani venduti nei negozi secondo Federfauna è costituito da animali di razza e di taglia medio piccola.
Inoltre è da considerare che di quei 54 cani di razza, ben 24 sono pittbull e 12 cani provengono da sequestri.
Al contrario i “Pet Shop” secondo Federfauna contribuiscono a diminuire il fenomeno grazie alle procedure di identificazione del proprietario tramite microchip “già da anni – ricorda l'associazione - i numerosi negozi seri che vendono cuccioli, soprattutto se provenienti dall’estero, li cedono ai loro clienti, già corredati di microchip e ne segnalano la cessione alle autorità competenti”.