Pubblichiamo il comunicato del presidente nazionale Enci Domenico Attimonelli
Il dialogo un traguardo da conquistare.
Il grande sconcerto della Gente della cinofilia per i gravi episodi di cui è rimasto vittima il vice Presidente Enci Francesco Balducci non possono e non devono interrompere il dialogo fra le diverse componenti di un universo in cui l’animosità rischia di far velo alla passione, alla competenza ed all’intelligenza di quanti hanno come riferimento emotivo e di lavoro il cane. Espressa una solidarietà responsabile ed unanime al vice Presidente è giunto il tempo di rivitalizzare il dialogo e soprattutto, continuando a condannare quanto accaduto, adoperarci perché non avvenga più.
Le discussioni, le divergenze, le polemiche non devono sporcarsi di sangue. Quanto accaduto è perché ignoti o presunti tali hanno seminato odio, fatto crescere le divisioni, elevato trincee ed impedito di operare a chi stava costruendo ponti.
Vista vana la loro opera disgregatrice sono ricorsi alla violenza. Bruciare un furgone, che significa strumento di lavoro (è accaduto la notte fra il 24 e il 25 giugno) e far seguire alle fiamme l’aggressione che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi, significa tentare di alimentare nel mondo della cinofilia il seme della violenza. Non era mai accaduto nonostante sconsiderate minacce verbali e mi auguro non accada più.
La solidarietà al vice Presidente dell’Enci dimostra che ciascun cinofilo vero si è sentito un Francesco Balducci. Significa ripudiare ogni forma di violenza riconfermare la propria fede nel dialogo e continuare nella fiducia verso gli organi istituzionali.
La cinofilia, e lo ricordo con orgoglio, è una grande immensa vocazione che si realizza nella passione o nel lavoro o in entrambi. Ecco perché il Consiglio ha grandi responsabilità e ne è pienamente consapevole. L’Enci ha oltre cento anni e questo significa un prestigio cresciuto nel tempo, una tradizione di impegno al servizio della Collettività dei cinofili e della Società civile.
Custodisce e alimenta grandi valori divenuti patrimonio di tutti proprio per il sacrificio di molti. La violenza nega questo impegno per azzerare un patrimonio fatto anche di partecipazione e di presenza nella Società.
Le calunnie distillate ogni giorno tentano di vanificare il lavoro di tanti appassionati ma avvelenano anche la fatica di quanti operano seriamente e vogliono continuare a lavorare con lo stesso impegno.
Ecco perché il mio vuol essere un richiamo al dialogo, un ritorno a quella serenità che le fiamme su un furgone o i colpi di pietra non possono cancellare.
Domenico Attimonelli