Le predazioni del lupo a danno di cani, secondo il rapporto del Coordinamento Cacciatrici Fidc, hanno una maggiore incidenza in Emilia Romagna. Delle 89 risposte ricevute dai cacciatori e da coloro che hanno voluto prendere parte al sondaggio, il 46% dei casi riguarda cani predati in Emilia Romagna, segue la Toscana (22,5%), Abruzzo (11,2%). Il maggior numero di casi è concentrato in Provincia di Parma (21%), seguono le province di Piacenza (16,7%) e Firenze (12,2%).
Le predazioni riguardano in particolare mesi di novembre e dicembre (anno 2022), si concentrano nella fascia oraria mattutina (60%), prevalentemente da parte di branchi di più esemplari di lupo e in aree boscate. Molti anche gli episodi avvenuti presso case isolate (24,7%) e in contesto agricolo (15,7). Emerge anche che in caso di attacco, i lupi erano già stati avvistati nella zona nelle due settimane precedenti all'episodio nel 54,2% dei casi. Infine un altro dato è abbastanza allarmante: ben il 46,1% dei casi trattati non è stato oggetto di denuncia formale alle autorità.
Per quanto riguarda i dati dei cani attaccati, si tratta per lo più di giovani esemplari: da 1 a 7 anni il 66% dei casi. Le razze maggiormente colpite sono i segugi e i cani da caccia in generale. Alta anche l'incidenza di meticci. Nella maggior parte dei casi i cani sono stati attaccati in azioni di caccia o in addestramento (55,1%), seguono i casi di attacco nei pressi della proprietà non recintata (12%) e quelli che hanno riguardato giardini e zone recintate (11,2%).
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