Tra gli innumerevoli utilizzi del cane da lavoro, si affaccia anche quello della protezione dalle specie invasive nell'ambiente. Enci dà infatti notizia delle prime unità cinofile addestrate per il rilevamento precoce di Xylella fastidiosa nei piante di olivo.
Il progetto, avviato nel 2021, ha coinvolto addestratori e ricercatori in un’azione sinergica che ha portato alla definizione del protocollo di addestramento finalizzato alla formazione di cani in grado di poter rilevare precocemente la presenza del batterio su piante apparentemente asintomatiche. I test effettuati fino ad oggi hanno dimostrato che i cani possiedono un livello di sensibilità e di accuratezza nel range necessario di una tecnica diagnostica.
Un dato davvero positivo che ci incoraggia a proseguire questa attività che ha come protagonista il potenziale olfattivo dei cani che possiede una vasta gamma di possibilità, come nel caso di un approccio più rapido nell’ambito di un quadro di biosicurezza sociale. Obiettivo confermato nel confronto avvenuto nell’occasione tra i referenti delle autorità coinvolte: Nicola di Noia, Direttore UNAPROL (Consorzio olivicolo italiano), Maria Saponari PhD ricercatrice senior presso l'Istituto per la protezione sostenibile delle piante (CNR-IPSP), Angelo delle Donne per il Servizio Fitosanitario Regione Puglia.
ENCI pubblicherà un nuovo bando per coinvolgere ulteriori unità cinofile, le cui attività di formazione si svolgeranno nelle serre sperimentali nell’area del Frantoio di Giovanni Melcarne, a Gagliano del Capo (LE).
Questo è uno dei tanti progetti attivi nell’ambito della conservazione della natura e della tutela della biodiversità, che sta raggiungendo livelli di eccellenza grazie all’impegno dei professionisti coinvolti, delle capacità degli addestratori ENCI e della qualità dei cani impiegati.