Il presidente di Caccia e Cinofilia Gian Carlo Bosio ha proposto degli emendamenti al testo di legge di modifica alla 157, illustrati durante le audizioni alla Commissione Agricoltura del Senato.
Secondo Bosio se il testo rimane tale, i cinofili avranno grosse difficoltà per l'utilizzo dei propri ausiliari soprattutto perchè “l'art. 12 lettera FF Bis – dichiara il rappresentante di Caccia e Cinofilia - dà adito ad interpretazioni restrittive e penalizzanti per tutti i cani da caccia da parte degli animalisti, guardie ecologiche e guardie venatorie”.”Così come formulato, appare mirato a scoraggiare l'impiego del cane da seguita nell'attività venatoria”.
Contestato anche l'articolo18 bis, che al comma 3 stabilisce che il prelievo venatorio degli ungulati (ad eccezione del cinghiale) è consentito esclusivamente in forma selettiva, senza l'uso di cani. Bosio ne propone l'abrogazione, sostenendo che “l'utilizzo del segugio per la caccia ai cervidi e bovidi è consentito in tutta Europa”.
Infine all'articolo 31, lettera e, nella parte in cui si attribuisce una sanzione amministrativa "per chi esercita la caccia in zone di divieto non diversamente sanzionate e per chi, deliberatamente, disturba la fauna selvatica”, si propone di eliminare la parte "per chi deliberatamente disturba la fauna selvatica".
Bosio auspica che “ora che le maggiori associazioni venatorie che hanno ritrovato l'unità, si trovino concordi anche con queste proposte fatte, per il momento, solo da caccia e cinofilia”.