Una crescita inarrestabile che non conosce crisi. Con 65 milioni di animali domestici, gli italiani nel 2023 hanno speso oltre 3 miliardi di euro per il cibo destinato ai loro Pet, in aumento del 13,4% rispetto all'anno precedente.
In Italia si contano 29,9 milioni di pesci, 12,9 di uccelli, 10,2 milioni di gatti, 8,8 milioni di cani e 3,2 milioni di piccoli mammiferi e rettili, dati più o meno stabili rispetto al 2022, dopo l'incremento considerevole registrato durante la pandemia di Covid 19. Basta pensare che nel 2019 c'erano quasi due milioni di cani in meno e che i gatti erano 7 milioni, dunque una crescita di 3 milioni. Il fatturato di 5 anni fa (pre covid) era infatti un terzo inferiore rispetto a quello attuale. Ecco dunque spiegato il fiorire di negozi dedicati ai pet e la scomparsa graduale di quelli specifici per l'infanzia. E' infatti assodato che gli italiani spendano più per i loro animali domestici che in prodotti per la cura e l'alimentazione dei bambini.
Il segmento degli alimenti umidi si conferma il più importante, registrando un aumento sia in termini di fatturato che di volume. Anche il mercato dei prodotti per l'igiene degli animali domestici mostra una crescita positiva, insieme ai giochi e agli accessori.
I dati sono tratti dall'annuale rapporto Assalco-Zoomark, secondo cui il trend in continua crescita "è spiegato da alcuni fattori, tra cui, sicuramente dal fenomeno della continua adozione da parte delle famiglie italiane di animali da compagnia, i quali stanno subendo un vero e proprio processo di umanizzazione: i proprietari di animali d’affezione considerano sempre di più i loro pet come membri della famiglia e, di conseguenza, sono disposti ad allocare una maggiore spesa verso la loro salute e benessere. Non da ultima, l’attenzione alla premiumizzazione dei prodotti: i consumatori desiderano prodotti sempre più personalizzati per le esigenze specifiche del loro animali in base alla razza, all’età, alle abitudini e alle eventuali patologie".