"Fare immediata chiarezza sull'Enci, l'Ente della cinofilia italiana al quale lo Stato ha affidato la tenuta dei libri genealogici delle razze canine. Il ministero dell'Agricoltura è chiamato a vigilare sull'attività dell'Ente ma, nonostante le denunce che in più occasioni sono state presentate da soci Enci sulle criticità emerse inerenti il libro genealogico, e portate all'attenzione del Ministero, non è stata presa alcuna decisione. Si tratterebbe di ben 400 pedigree falsi ai quali, ora, vanno aggiunte le clamorose rivelazioni avvenute attraverso l'inchiesta della trasmissione Report dal titolo 'Cani Bancomat' su come vengono spesi i soldi dell'Enci e sulle inadeguate operazioni di controllo degli allevamenti".
Così Stefano Vaccari, capogruppo Pd in commissione Agricoltura e segretario di presidenza della Camera. "Secondo la ricostruzione del programma di inchiesta - aggiunge - sarebbero emerse ombre di doping, pedigree sospettati di essere falsi, cani ibridati potenzialmente pericolosi. Nel servizio è emerso che all'interno dell'Enci vigerebbe un sistema complessivo di distrazione degli scopi istituzionali per il conseguimento di utilità personali e particolari che nulla hanno a che fare con la cinofilia. L'enci avrebbe inoltre stipulato un contratto del valore di diverse centinaia di migliaia di euro, per scopi di pubblicità istituzionale non ben definita riferibile alla trasmissione sulle reti Mediaset condotta dall'onorevole Michela Brambilla.
Per questo insieme ai parlamentari Pd della Commissione Agricoltura della Camera, Forattini, Marino, Romeo e Rossi ho presentato una specifica interrogazione al Ministro Lollobrigida stante l'onere della vigilanza sull'Enci che spetta al suo Dicastero, per sapere se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza dei fatti riportati e quali siano le sue valutazioni in merito; se il Rapporto sull'inquinamento del Libro genealogico dell'Enci sia stato preso in esame dal Ministero e, se sì, quali conclusioni sono state tratte e quali azioni saranno intraprese a tutela del patrimonio zootecnico Italiano e della stragrande maggioranza di allevatori e cinofili; Se il ministro non valuti opportuno prendere in considerazione l'ipotesi del commissariamento dell'Enci vista la gravità delle inadempienze rilevate nelle funzioni proprie di controllo dell'ente. Venga dunque il ministro a riferire in Parlamento - conclude - e lo faccia con grande urgenza vista la gravità dei fatti contestati".