Stefano Vaccari, capogruppo del Partito Democratico in commissione Agricoltura e segretario di Presidenza della Camera, ha espresso oggi in una nota ufficiale la necessità di un commissariamento temporaneo dell’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (ENCI).
La proposta segue la risposta del sottosegretario Luigi D’Eramo a un’interrogazione del PD discussa in commissione. Secondo Vaccari, la delega esclusiva dello Stato all’ENCI per la gestione dei libri genealogici delle razze canine, che garantisce all’ente entrate per diversi milioni di euro, richiede maggiore chiarezza e trasparenza. "Le verifiche a campione effettuate dal Masaf non sono supportate da dati certi e dettagliati. Le dichiarazioni fornite oggi dal sottosegretario D’Eramo non chiariscono appieno le criticità emerse, alcune delle quali evidenziate da inchieste giornalistiche e denunce da parte di cittadini," ha dichiarato. Vaccari ha sottolineato il ruolo dell’ENCI come associazione privata senza scopo di lucro, ma con finalità pubbliche, evidenziando l’importanza della vigilanza ministeriale per tutelare il patrimonio zootecnico italiano e i suoi allevatori, riconosciuti a livello mondiale per la loro eccellenza. Preoccupano, inoltre, alcune accuse gravi emerse recentemente, tra cui la presentazione di una memoria alla commissione Antimafia, che ipotizzerebbe legami tra esponenti dell’ENCI e ambienti della criminalità organizzata. "Questi elementi richiedono un’indagine approfondita per fare piena luce," ha dichiarato Vaccari, ribadendo la necessità di un commissariamento ad acta.
"Un intervento commissariale temporaneo – ha concluso – garantirebbe la trasparenza e la legalità necessarie per rassicurare cittadini e allevatori, permettendo poi un ritorno alla normale gestione una volta conclusi i necessari accertamenti." La proposta di Vaccari mira a ripristinare fiducia nelle attività dell’ENCI e a tutelare l’importante lavoro svolto dalla maggior parte degli allevatori italiani.