E' solo una mossa demagogica secondo l'Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (Anmvi), la proposta di una mutua per animali domestici, contenuta nel Ddl depositato in questi giorni al Senato su una nuova legislazione per gli animali d'affezione.
"Non bastano la crisi economica ed i pesanti deficit di molte regioni per fermare gli sprechi nella sanità pubblica – ha dichiarato il Presidente di Anmvi Carlo Scotti -. E' impensabile che il nostro Servizio Sanitario Nazionale già incapace di sopperire alle esigenze sanitarie dei cittadini possa farsi carico dell'assistenza degli animali da compagnia. E' assurdo pensare all'introduzione dei ticket a carico dei pazienti umani per coprire i buchi della sanità pubblica pensando d'altra parte di investire milioni di euro in una mutua pubblica per gli animali da compagnia. E' questo il punto debole della proposta di legge della Sen. Silvana Amati".
Anmvi condivide la necessità di garantire a tutti gli animali un'adeguata assistenza sanitaria che vede fattibile attraverso il coinvolgimento delle 6700 strutture veterinarie presenti sul territorio nazionale. “Queste strutture – è scritto nella nota di Anmvi - , in convenzione con le ASL, sono in grado di garantire la migliore assistenza, per esperienza e professionalità, senza distogliere i veterinari pubblici da importanti compiti di controllo della filiera agroalimentare che per carenza di organico sono già in difficoltà a garantire”. Ciò permetterebbe secondo l'associazione di evitare ulteriori investimenti a carico delle finanze pubbliche che dovrebbero coprire solo le prestazioni effettuate.