Anche se da più parti arrivano “notizie” in merito al calo degli abbandoni estivi, i dati sul fenomeno relativi a questa estate sono frammentari e ancora poco verificabili. Si parla comunque ancora di cifre molto, troppo alte che gravano pesantemente soprattutto sulle casse dei piccoli comuni, che hanno poche risorse per la gestione dei randagi. Troviamo un interessante commento sull'argomento da parte di Oreste Giurlani che come presidente di Uncem Toscana, segue attivamente le problematiche relative a 160 piccoli comuni montani della regione.
Dalle notizie raccolte in questi comuni il fenomeno appare ancora importante. “I problemi - sostiene Giurlani - non sono soltanto quelli relativi all’immoralità dell’abbandono da parte dell’uomo di un animale che sa essere fedele (cosa in questo caso sconosciuta all’uomo!), ma anche ad una questione economico-sociale di tutto rilievo. Infatti, l’abbandono avviene o lungo le autostrade o per le strade di montagna dove gli uomini si nascondono... dietro l’oscurità o la poca presenza di altre persone. Purtroppo - spiega Giurlani - i piccoli comuni si devono far carico di questi esseri viventi, spesso dovendosi inventare un canile ed un’assistenza che non hanno. Quindi nuove incombenze e nuove spese”. Giurlani ipotizza e chiede un contributo allo Stato per le piccole amministrazioni che non ce la fanno a sostenere questi costi.
(Agipress)