E' di nuovo polemica sulla sorte dei pointer “Del Vento”, sequestrati all'allevatore Guberti, medico veterinario che venne accusato di maltrattamenti per poi essere assolto con formula piena. Questa volta ad alzare il polverone è l'associazione Federfauna che mette l'accento sulla necessità di riportare un pezzo importante della cinofilia italiana al suo posto prima che sia troppo tardi.
La faccenda non è nuova, già il Pointer Club insieme al suo presidente Pino Della Torre (poi sospeso dall'Enci) dopo il sequestro si indignarono per per come stava avvenendo la gestione della custodia degli animali subito passati di mano, con il rischio di disperdere un patrimonio di razza del quale evidentemente nessuno aveva pensato di tenere conto.
Oggi, annuncia Federfauna, si scopre che molti di quei cani finiti in mano a sedicenti associazioni animaliste, sono morti, hanno perso le caratteristiche fondamentali per il loro lavoro (sono grassi e non allenati) e su alcuni addirittura non si sa più nulla.
"Salvare quei cani ed il patrimonio zootecnico che rappresentano, significa salvare il futuro dell'allevamento cinofilo in Italia" ha ribadito Federfauna.