Con la pubblicazione di lunedì scorso sulla Gazzetta Ufficiale, la nuova ordinanza urgente Misure per garantire la tutela e il benessere degli animali di affezione del Sottosegretario alla Salute Francesca Martini entra ufficialmente in vigore apportando modifiche nella gestione dei cani randagi.
Il testo sancisce nuovi principi e obblighi per i comuni, primi responsabili e privilegia l'accesso delle associazioni animaliste all'interno delle strutture adibite.
All'articolo uno si introduce il nuovo concetto per cui "la gestione dei cani da affezione smarriti e randagi deve tener conto della natura di esseri senzienti degli animali”, evitando “lo stress degli animali di affezione dovuto a trasporti su lunga distanza”.
I canili dovranno da ora rispondere a determinati requisiti per l'abilitazione e per ottenere l'autorizzazione sanitaria dovranno assicurare la presenza di un medico veterinario come responsabile sanitario; non superare la capienza massima di 200 animali, aprire al pubblico almeno tre giorni a settimana e prevedere l'accesso di associazioni ed enti che operano in difesa degli animali.
Attraverso questa ordinanza la Martini sancisce infatti per legge la presenza delle associazioni animaliste nelle strutture adibite ad accogliere i randagi. “La struttura individuata per il mantenimento dei cani – si legge nell'ordinanza -, deve prevedere l'accesso alla struttura e la presenza delle associazioni riconosciute in conformità alla vigente normativa regionale, Onlus o enti morali aventi come finalità la protezione degli animali, al fine di favorire l'adozione dei cani”.