A dimostrazione che i cacciatori sono i primi a denunciare le enormi differenze che li separano dai bracconieri, diamo notizia di un fatto estremamente spiacevole, specchio di una realtà delinquenziale nascosta che finisce troppo spesso per inficiare negativamente anche sulla caccia rispettosa delle regole.
Un uomo recatosi nelle campagne di Coldece (PU) con i suoi segugi per il consueto addestramento, ha perso di vista uno dei suoi cani e dopo frenetiche ricerche nella boscaglia lo ha trovato impiccato ad uno dei lacci che i bracconieri piazzano per catturare daini, caprioli, volpi, ecc.
L'uomo, terribilmente scosso dalla vicenda,“è stata come una pugnalata al cuore” dice raccontando i fatti, ha presentato regolare denuncia ai Carabinieri della zona: “voglio che venga trovato il bracconiere che ammazza gli animali con i lacci” dichiara Marco Rossi, che vicino alla sua cagnolina ha trovato morto in un laccio anche un capriolo.
“Spero che i carabinieri e le forestali riescano a trovare i responsabili di queste trappole disseminate per i boschi. Ce ne sono ancora tante pronte a scattare. Allora mi chiedo come sia possibile che nessuno, forestali, guardiacaccia, volontari, riesca ad imbattersi in questi delinquenti. Cercherò di trovarli anch'io perchè devono smetterla di fare i terroristi. E le associazioni sarebbe bene che si svegliassero dal loro torpore”. Sostenendo le posizioni del Sig. Rossi, teniamo a precisare che denunciare fatti come questo, prendere le distanze e fare dei distinguo, è ora più che mai importante per restituire alla caccia la dignità che merita.