Migliaia di anni di convivenza con l'uomo hanno portato il cane ad acquisire forme di comunicazione simili alle nostre tanto da capirci molto di più di quanto possano fare le scimmie, il cui dna è sicuramente molto più simile al nostro. Il cane infatti, è molto più reattivo dei primati nell'intercettare desideri e comandi.
A confermare questa tesi è la ricercatrice specializzata in scienze cognitive Alexandra Horowitz, che nel libro Visto da un cane: quel che un cane vede, fiuta, conosce spiega come l'intelligenza sociale dei cani riesca a superare la differenza di dna con l'uomo. "Sebbene abbiano ereditato una certa avversione a fissare negli occhi - dice -, sembrano predisposti a scrutare i nostri visi per avere indicazioni, rassicurazioni, guida".
Secondo l’antropologo Brian Hare, della Duke University, i cani hanno sviluppato questa capacità nel tempo, dopo anni di addomesticamento. Il ricercatore ricorre a un test specifico per dimostrare empiricamente la sua tesi: dopo aver fatto annusare un biscotto al cane, anche se lo si mette vicino ad altri, lo riconosce, anche se nascosto sotto un bicchiere.