Si è celebrata ieri in tutto il mondo la giornata mondiale contro la rabbia, una malattia purtroppo ancora molto diffusa nel mondo che miete un vasto numero di vittime anche tra gli uomini. Secondo il dott. Walter Pasini, uno dei maggior esperti in medicina internazionale, ''in Italia la malattia è stata da tempo eliminata ma rimane il pericolo dell'importazione illegale di cani e altri animali che potrebbero essere portatori della malattia''.
''Piu' del 95% delle morti per rabbia avviene oggi in Asia ed in Africa - dice Pasini -. In Asia i morti sono piu' di 31.000 l'anno e il 40-60% delle vittime sono bambini. I cani continuano ad essere i principali veicoli della malattia che è causata, come è noto, da un virus che viene trasmesso all'uomo, attraverso la saliva dell'animale, con morsi o graffi''.
L'infezione può essere trasmessa all'uomo anche da altri animali come gatti, pipistrelli, volpi e altre specie selvatiche. Si tratta di una malattia altamente pericolosa perchè porta inesorabilmente alla morte una volta apparsi i primi sintomi.
'Nei Paesi dove la rabbia e' endemica - precisa Pasini - è importante effettuare una vaccinazione pre-esposizione che consiste in tre dosi di vaccino date nell'arco di 28 giorni. In caso di morso di animale con sospetta rabbia si dovrà comunque lavare scrupolosamente la ferita e fare subito la vaccinazione post-esposizione che, nei soggetti non immunizzati, è la sola misura in grado di salvare la vita''.