Federfauna ha annunciato che ricorrer�contro l'ordinanza Martini relativa al benessere animale all'interno dei canili pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale lo scorso 7 settembre, in quanto potrebbe “avere più ricadute negative in termini di costi ed obblighi per i proprietari di canili e per le Amministrazioni locali, che non positive per gli animali”.
Dubbi vengono avanzati anche sull’obbligo dell'assistenza veterinaria ed sul coinvolgimento dei veterinari liberi professionisti “perché l’Ordinanza non specificherebbe nè i criteri di scelta, nè limiti e competenze di questa figura, nè la possibilità per le associazioni di categoria dei medici veterinari di intervenire nella definizione di queste”.
Insomma gli unici a guadagnare spazi sarebbero gli animalisti. Federfauna ha incaricato il proprio ufficio legale di procedere alla redazione di un ricorso al Tar del Lazio per tentare di bloccare l'ordinanza, che tra le altre cose pone nuove pesanti limitazioni ai gestori delle strutture.