La situazione siciliana riguardo al problema del randagismo è variegata e presenta anche alcune situazioni di merito. E' il caso del comune di Enna, una realtà considerata un passo avanti a tutti gli altri comuni siciliani grazie all'impegno della giunta nell'affrontare il fenomeno.
Servizi di accoglienza per la custodia e la pulizia dei randagi, microchippature e sterilizzazioni in convenzione con l'Ausl, ambulatori con tariffe agevolate e addirittura un'area per l'attività motoria dei cani a disposizione di tutti i cittadini. Tuttavia anche qui il fenomeno persiste. Secondo l'assessore Vincenzo Margio la legge regionale 15 varata nel 2000 parla chiaro: non si potrà mai avere un territorio senza randagi perchè quelli sicuri vanno reimmessi nel territorio. Cosa si intende per "sicuri" e per quanto tempo questi cani potranno essere considerati tali è tutta un'altra questione.
Dopo la cattura gli animali per legge devono infatti essere custoditi per 10 giorni in canile, a Enna vengono poi sterilizzati e tenuti in degenza per altri 3 giorni e, nel caso in cui venisse appurato che il cane è tranquillo, poi viene reimmesso sul territorio.
Insieme alle associazioni animaliste, il comune ha avviato un progetto per il recupero comportamentale degli animali. “Abbiamo fatto tutto quello che dovevamo – conclude Margio – ma assicuro i cittadini che non abbasseremo la guardia”.