Dopo l'aggressione di branchi di cani contro alcuni animali da pascolo in località Vallo di Diano (SA), il problema del randagismo è tornato alla ribalta in una zona che da tempo attende la costruzione di un canile pubblico comprensoriale.
A ciò si aggiungono, secondo il Codacons che è intevenuto direttamente sulla questione, le conseguenze della nuova ordinanza del Sottosegretario alla Salute Francesca Martini che ha spostato la capienza massima dei canili a 200 capi. Questa disposizione ha portato per esempio a fermare l'afflusso dei cani accalappiati il canile di Cicerale (SA) - che è arrivata ad ospitare fino a 2.000 cani -, convenzionato con i comuni di Vallo di Piano, e a porre la struttura al vaglio delle opportune indagini giudiziarie e del Ministero della Salute.
Il Codacons sollecitando la risoluzione del problema prima che sia troppo tardi ricorda altresì “che la nuova ordinanza “prevede, per i canili pubblici, ove non ci sia una gestione diretta, che questa venga affidata ad associazioni di volontari animalisti, e non a privati imprenditori”. Nel canile occorre solo un ambulatorio per la cura dei cani ricoverati, visto che l’ordinanza ministeriale già menzionata prevede la presenza di un medico veterinario, libero professionista, quale direttore sanitario del canile. Con i soldi risparmiati dalla costruzione delle inutili strutture che si vedono ormai sorgere in aperta campagna - conclude - , si potrebbe così portare la capienza da 120 a 200 cani, ossia il massimo consentito”.