I canili e i gattili di Roma sono alla bancarotta
. L'associazione animalista Aidaa denuncia la mancanza dei fondi necessari per la gestione delle strutture e una situazione paradossale che vede i volontari fare i salti mortali per cercare finanziamenti e assicurare agli animali le cure necessarie.
A sostegno di questa protesta i consiglieri Athos De Luca e Monica Cirinn�hanno presentato un'interrogazione al Consiglio Comunale per chiedere che fine hanno fatto i 7 milioni assegnati nel bilancio di previsione del 2009 alla gestione di canili e gattili. "Abbiamo chiesto al sindaco e all´assessore De Lillo, i motivi per i quali il dirigente dell´Utba, afferma di dover chiedere un assestamento di bilancio prima ancora di aver impegnato le somme disponibili e quali sono le attività che sempre l´Utba intende finanziare nei prossimi due mesi", racconta Athos De Luca.
Secondo Lorenzo Croce, presidente dell´Aidaa, “il problema lo deve risolvere il governo e non il comune che non possiede fondi. Il 12 novembre andremo al ministero della Salute per fare una proposta concreta: Roma è la capitale europea dei randagi, ce ne sono circa 6 mila. Per non parlare dei canili comunali con molti più animali di quelli consentiti per legge. Proporremo di finanziare i progetti con l´intervento anche di privati. Servono due nuovi canili e una campagna seria di adozioni".
Siamo quasi in piena discussione della finanziaria, il vento della crisi rischia di travolgerci tutti da un momento all'altro e l'Italia è piena di cassintegrati. I randagi, in continuo aumento, hanno bisogno di altri fondi, ora chi glielo dice a Tremonti?