Oggi, lunedì 9 novembre, la Camera discute il disegno di legge che ratifica ed esgue i contenuti della Convenzione europea per la protezione degli animali da compagnia di Strasburgo del 1987. La legge prevede l'introduzione di importanti novità nel mondo della cinofilia quali ad esempio il divieto dell'amputazione della coda e delle orecchie sui cani, un obiettivo per cui hanno collaborato congiuntamente i ministeri della Salute e degli Esteri. Gli interventi chirurgici in questo senso diverranno quindi reati penali grazie alla modifica dell'articolo 544 ter del Codice penale.
Questi cambiamenti aprono la porta ad opposte posizioni. Tra i contrari al divieto si schiera Federfauna che apre la polemica su ciò che è considerato maltrattamento sugli animali: è dunque maltrattamento tagliare la coda, pur se l’intervento sia eseguito dal veterinario entro i primi 6 giorni di vita del cane e con metodo indolore, ma non lo è “tagliare, a qualsiasi età, testicoli o ovaie”.
“Qualcuno di loro afferma che la sterilizzazione sia funzionale, dimenticando che la caudotomia sia altrettanto funzionale per molti cani da lavoro – sostiene Federfauna - . Altri sostengono che, attraverso la coda, il cane manifesti i propri sentimenti. “Non è proprio tramite gli organi sessuali che gli animali esprimono il loro principale istinto, quello della riproduzione?” incalza l'associazione.
Secondo Federfauna è lecito dubitare che ci sia la volontà da parte di poteri forti, di varare la legge velocemente, magari cercando di farla decollare da altri Ministeri. FederFauna solleva altresì un forte dubbio sull’esistenza di una potente lobby, che si mostri interessata solo al benessere degli animali agli occhi dei più ma che nutra, invece, ben altri interessi.