Il Tar del Lazio ha accolto il ricorso presentato dall'ufficio legale di FederFauna, contro il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali ed ha di fatto annullato, previa sospensione d'efficacia, l'Ordinanza recante misure per garantire la tutela e il benessere degli animali di affezione anche in applicazione degli artt. 55 e 56 del D.Lgs 12 aprile 2006 n. 163, firmata lo scorso 16 luglio dal Sottosegretario alla Salute Francesca Martini.
Il provvedimento della Martini – come si legge nella sospensiva del Tar del Lazio – non sembra possedere i caratteri che giustificano il ricorso al potere di ordinanza contingibile ed urgente”, in quanto già nelle premesse della stessa si ribadisce tra gli obiettivi della sua emanazione l'attesa di intervenire in via legislativa.
FederFauna fa sapere che da subito aveva sottolineato che il provvedimento avrebbe avuto piu' effetti negativi in termini di costi ed obblighi per i proprietari dei canili e per le gia' in difficolta' Amministrazioni Locali, che non realmente positivi per gli animali, e che gli unici a guadagnare degli spazi, oltre a nuovi ulteriori privilegi, sarebbero stati solo gli animalisti.
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