Un articolo pubblicato sulla prestigiosa rivista
New Scientist ha svelato i risultati di una ricerca sull'intelligenza canina rapportata all'interazione con l'uomo rispetto a quella dei gatti. Pare che i due migliori amici dell'uomo abbiano diversi modi di interagire, non così lontani tra di loro, tant'è che valutata una serie di parametri, il cane vince sul gatto per un solo punto per capacità di comprensione, risoluzione dei problemi, trattabilità, utilità e legame con l’uomo.
La differenza nella realtà di tutti i gioni è schiacciante: il cane è un animale sociale, proprio come l'uomo, mentre il gatto è più solitario e portato alla proria soddisfazione. I gatti battono i cani per quantità di neuroni ma il cane è avvantaggiato da una convivenza con l'essere umano di almeno 30 mila anni (il felino è addomesticato da circa 9 mila anni). Un elemento questo che, secondo gli specialisti, indicherebbe la maggiore propensione dei discendenti del lupo a relazionarsi con l’essere umano.
Altro elemento tenuto a debita considerazione dai ricercatori è il legame con il padrone. Il cane, dice la ricerca, si sente tanto stretto al suo quanto il gatto alla casa in cui vive. Questo aspetto è fondamentale per un altro punto a favore dei cani: la capacità di comprensione. Tra le razze citate nella ricerca spicca il Border Collie capace di comprendere un vocabolario di 200 parole. Migliore anche la capacità di risolvere i problemi. I gatti vincono per altri aspetti come le«vocalizzazioni». Cioè nell’abilità di usare la voce per comunicare con l’uomo e i «supersensi»: hanno 200 milioni di recettori olfattivi (molti meno quelli nei nasi dei cani) e per l’«ecologia»: 0,84 gli ettari di terra necessaria a un cane di media taglia, 0,15 quelli quelli di cui ha bisogno un gatto.
Ma i cani, infine battono i gatti per un parametro fondamentale: quello sull'utilità: i cani sanno cacciare, fare i pastori, salvare vite umane, Aiutano nell’assistenza e durante le operazioni di polizia e molto altro ancora.
(La Stampa)