Il ministero della Salute, tramite l'onorevole
Fracesca Martini, in merito all'emergenza rabbia nel Triveneto, rende noto
che le misure applicate in questi giorni si riferiscono a precisi indirizzi sanciti a livello comunitario e concertati dalle autorita' sanitarie veterinarie regionali con la collaborazione del Centro di referenza nazionale presso l'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie, misure che hanno trovato il consenso della Commissione Europea.
Il ministero precisa che l'ordinanza che ha disposto l'obbligo di vaccinazione antirabbica dei cani e di altri animali da compagnia, il divieto di condurre animali nelle zone interessate, così come il piano di vaccinazione delle volpi, è stata predisposta per la tutela della salute pubblica dei cittadini e degli animali presenti sul territorio. In questo senso, viene ancora comunicato sono stati emanati altri provvedimenti che rispettano le esigenze fisiologiche ed etologiche dei cani, consentendo la loro circolazione nelle aree urbane, anche se non vaccinati.
Il sottosegretario Francesca Martini ha quindi precisato: "abbiamo subito assunto le misure sanitarie di emergenza fondamentali per tutelare la salute pubblica. Qualsiasi illazione sull'operato risulta faziosa e priva di fondamento. Con rammarico evidenzio che alcuni amministratori pubblici, forse in cerca di qualche manciata di voti, parlano in assenza di conoscenze tecniche di medicina veterinaria talvolta rasentando l'irresponsabilita' dal momento che la rabbia e' una patologia grave che puo' provocare anche la morte e che si ripresenta nelle nostre zone dopo ben 18 anni. E' pertanto necessario eradicare qualsiasi rischio per la popolazione e per gli animali".