Sospinti dalle
novità parlamentari in fatto di tutela animale, anche i gruppi e le associazioni che operano nel campo si muovono con maggior disinvoltura. L'associazione
Aidaa ha infatti dato vita in questi giorni a quello che ha definito il
primo sindacato di tutela animale a livello europeo.
Intenzionati ad aumentare la visibilità e le attività di cooperazione che coinvolgono etologi, veterinari, avvocati per la difesa della fauna domestica e non, lo scopo vero dell'iniziativa è quello di incrementare il numero delle specie considerate “d’affezione”. Ampliando i diritti di equidi e conigli in particolare, si tenta di scongiurare in ogni modo la loro macellazione.
Per quanto riguarda il cavallo, come abbiamo già avuto modo di osservare, in questi giorni è stata anche depositata una proposta di legge che ha raccolto consensi da entrambi gli schieramenti. A qualcuno potrà sembrare un incauto tentativo di scardinare un ordine costituito dal genere umano in migliaia di anni che riguarda un rapporto razionale e consolidato con la fauna, fatto di lavoro, collaborazione ma anche di passione e vita. Qualcun'altro invece vede la considerazione di animali da fattoria come “da lavoro” e “da reddito” come una grave mancanza di rispetto nei confronti di alcuni esseri viventi, che fanno parte da molto tempi della dieta umana ma che hanno anche la capacità di suscitare tenerezza.
Perchè limitarsi allora solo a cavalli e conigli? Forse presto qualcuno chiederà il cambio di categoria anche per i cinghiali (c'è chi nei piani alti ha già spianato la strada ). Non ci resta che auspicare il ritorno al buonsenso, che sembra ormai un valore diventato raro.