La tragedia del piccolo Giuseppe,
sbranato dai randagi di Modica poco più di un anno fa pare non sia servita.
Il numero dei cani è infatti aumentato. Lo testimonia chi in quei posti ci vive. Numerosi avvistamenti di branchi nelle campagne vicino ai luoghi abitati, rimangono inascoltati.
"Il motivo c'è e lo abbiamo segnalato in sede di riunione in Prefettura – spiega l'assessore all'Ecologia Tiziana Serra –. Da mesi ormai la campagna di sterilizzazione degli animali va a rilento perché l'Azienda sanitaria ha tagliato il monte ore assegnato ai veterinari che non riescono così a sopperire alle richieste di quanti segnalano la presenza di cani".
Pare che il costo delle sterilizzazioni sia troppo elevato (200 euro per ogni cane) e non incoraggi ad una risoluzione del problema ma anzi, determini un costante aumento del fenomeno dell'abbandono. Senza contare che esiste una sorta di scarica barile istituzionale. La responsabilità rimane del Comune che dal canto suo denuncia di trovare porte chiuse ai canili che invece dovrebbero assicurare un posto ai randagi.
Fatto sta nessuno se ne occupa e gli attacchi di questi cani sono un fatto sempre più frequente. L'ultimo assalto ad un gregge in contrada Mauto ha prodotto la morte di tre pecore ed il ferimento di altri due animali, i residenti si sono dovuti difendere da soli, sparando a salve in direzione dei cani.
"La questione randagismo è una patata bollente che nessuno vuole prendere in mano – spiega Giorgio Muriana, dirigente dell'ufficio Ambiente a palazzo S. Domenico –. Purtroppo constatiamo che i servizi veterinari dell'Asp se ne sono lavate le mani e non danno più alcun supporto".