Perchè le
associazioni animaliste che, "disinteressatamente", si offrono "volontarie", per richiedere,
riscuotere ed amministrare i soldi erogati per il maltrattamento degli animali, costituendosi parte civile, non si assumono anche l'onere di assistere i propri assistiti, quando questi danneggiano gli esseri umani? Da questo interrogativo Federfauna giunge ad una semplice conclusione: "se ti morde un randagio, denuncia gli animalisti".
Di fronte all'aggressione di un animale senza padrone, si assiste ad un rimpallo di responsabilit�tra Asl e Comuni e le associazioni non si fanno avanti, così che a pagare e' sempre l'ente pubblico, cioe' noi tutti.
"Dal momento che esistono ormai diversi precedenti di risarcimenti assegnati ad associazioni animaliste - spiega Federfauna - perche' riconosciute soggetto danneggiato dal reato commesso da terzi, nei confronti di determinati animali, sarebbe interessante inoltrare una richiesta di risarcimento danni, anche nei confronti di dette associazioni, qualora fossero quegli animali la causa del danno a terzi. Se e' concesso loro intervenire a tutela di un interesse che rientra nei fini che dichiarano di perseguire per statuto, probabilmente potrebbero essere chiamate in causa, se l'animale che cagiona il danno e' "agevolato" nell'azione, da un contesto creatosi grazie al perseguimento dei sopraccitati fini da parte delle stesse".