La provincia di Brindisi, attraverso il servizio sanitario locale, ha dato il via ad un piano straordinario per la sterilizzazione chirurgica di 1.700 cani all'anno per tre anni che impegna le amministrazioni a predisporre le necessarie misure nei canili. Una soluzione che si prefigge di debellare, nel medio periodo, il fenomeno del randagismo nel territorio brindisino.
Non sono bastate le agevolazioni e l'assistenza per le sterilizzazioni gratuite offerte dall'Asl ai cittadini, così ammettendo la propria difficoltà nella gestione di un fenomeno che sembra invece dilagare, l'Azienda Sanitaria Locale ha programmato di investire, tra il 2010 e il 2012, circa 600 mila euro (200 mila all’anno) a fronte dei 5 milioni spesi ogni anno per spese di accalappiamento, assistenza sanitaria, mantenimento nei canili e risarcimenti per i danni causati dagli animali. Cifre esagerate che potrebbero costituire un grosso investimento sul sociale, che ogni anno vengono sottratte alle casse pubbbliche.
"Pur operando quotidianamente con massima dedizione e con notevole esperienza organizzativa e operativa - ammettono dal Servizio veterinario di sanità animale dell’Asl di Brindisi - non siamo riusciti a raggiungere l'obiettivo di debellare del tutto il fenomeno del randagismo".
I dati dello studio dell’Azienda sanitaria hanno evidenziato che il randagismo è aggravato dall’abbandono in strada di cuccioli: per questo il piano adesso è stato allargato anche ai cani domestici. Investire su questo tipo di intervento porterà anche ad un progressivo, seppur lento, risparmio per le spese nei canili comunali brindisini che oggi ospitano almeno 6 mila cani. I costi per le sterilizzazioni saranno divisi equamente tra Comuni e Asl e, in base alla spesa annuale, saranno poi ripartiti proporzionalmente alla popolazione dei vari comuni.
(Corriere della Sera)