Dal
23 al 25 marzo si svolgeranno in Serbia le prove del
Derby per le razze inglesi. La decisione di spostare fuori dai confini italiani la manifestazione ha fatto discutere nell'ambiente della cinofilia "
sia perché - spiega sul sito dell'Enci il presidente Domenico Attimonelli - interrompe la tradizione, instauratasi negli ultimi anni, di farlo correre in Italia, sia perché su questa sofferta determinazione sembra comincino a correre voci malevole ed a sorgere critiche qualunquistiche e, come al solito, di basso profilo".
L'intervento del Presidente dell'Enci spiega i motivi di questa sofferta scelta. "In realtà - si legge nella nota di Attimonelli - la manifestazione non ha potuto essere organizzata anche quest’anno sui terreni di Fraschetta-Mandrogne perché non si è riusciti a raggiungere un accordo con la nuova dirigenza dell’ A.T.C. La quale da un lato ha ritenuto “un’elemosina” la nostra offerta di corrispondere per i tre giorni della prova la somma che era stata erogata l’anno scorso e, dall’altro, non ha fornito le assicurazioni da noi ritenute indispensabili quanto alla presenza delle starne sul territorio".
"Va poi aggiunto - scrive ancora Attimonelli - che eravamo disponibili a concordare un programma di più ampio respiro per l’utilizzazione del territorio a scopi cinofili, accollandoci un impegno di spesa di sicura rilevanza".
"Abbiamo dunque dovuto dirottare il derby all’estero - conclude - col profondo rammarico di privare una gran quantità di cinofili di quel momento di aggregazione vissuto negli anni scorsi e di vedere misconosciuto l’impegno profuso in passato da uomini della cinofilia come Elio Cantone e da uomini del territorio come Carosio padre e figlio".