Attraverso la nostra rubrica Consultente Cinofilo, un utente di questo portale ci ha rivolto la seguente richiesta di informazioni:
"Ho un cane breton femmina di un anno, la quale nel cercare e nel riportare tordi è già un fenomeno; ma mi piacerebbe insegnargli anche a fermarsi sulle quaglie. Ho cercato di farle capire il metodo ma non ci sono riuscito. Il difetto che ha è che ferma per 4-5 secondi e parte per il frullo. Che cosa mi consiglia di fare? Che metodo devo adottare? La ringrazio per la collaborazione" (D.P. Gerardo).
Il più piccolo dei fermatori era, in origine, un cane da cerca, impiegato con soddisfazione in Bretagna, prevalentemente per la beccaccia. In seguito fu però evidente l'enorme superiorità di un cane da ferma per questo tipo di caccia e gli allevatori del piccolo epagneul, con una selezione accorta e severa, lo trasformarono fino a farlo diventare uno specialista.
Questo semplicemente per dirle che in questa razza la ferma è dote naturale, e che non esiste un “metodo” per insegnarla. Nel suo caso si tratterrebbe semmai di una correzione per un soggetto che tende a investire o forzare. Operazione certamente non facile su un cane impiegato quasi esclusivamente (mi sembra di aver capito) nel riportare tordi.
Occorre anzitutto convincerlo ad abbandonare cerca e individuazione a vista per utilizzare il naso. Quindi, per un non professionista l'unico sistema da consigliare credo sia l'uso della corda.
Porti il cane dove abbia la possibilità di incontrare qualche quaglia precedentemente deposta, con una corda di adeguata lunghezza attaccata al collare. Se al momento che avverte l'emanazione tenterà di frullare, si interviene con un leggero strattone, impedendogli di avvicinarsi. Se insiste, occorre aiutarsi con la voce e con il fischio, ripetutamente e in modo molto deciso.
Non si scoraggi. Da sempre ci sono cani che appena sentono l'emanazione della selvaggina investono di slancio, oppure fermano per un momento e subito dopo fanno frullare. In genere poi, se debitamente corretti, diventano degli eccellenti ausiliari.
Mario Biagioni