Il problema
dell'attacco dei carnivori ad allevamenti e greggi è attualmente uno dei più sentiti dagli operatori di settore che recentemente hanno richiesto l'aiuto delle istituzioni. Sul
lupo si è detto molto, qualcuno avanza la possibilità che la
“troppa confidenza” che questi animali hanno spesso con l'uomo, avvicinandosi sempre più di frequente alle sue attività, sia segno di una ibridazione con il cane.
In realtà il fenomeno, seppur diffuso,
è relativamente raro. Lo riferisce una pubblicazione sulla prevenzione dei danni da predatori al patrimonio zootecnico, realizzata a cura del
l'Ufficio Agricoltura, Caccia e Pesca della Provincia di Firenze, secondo cui “dai dati attualmente disponibili sembra
che la presenza di ibridi nel contesto toscano ed italiano sia un fenomeno molto limitato”.
La loro presenza è documentata grazie all'analisi genetica effettuata su campioni di pelo, saliva, feci e urina. Attraverso uno studio realizzato dall'Ispra sulle feci e su tessuti di esemplari deceduti, questi animali, anche da un punto di vista etologico, pare mantengano un comportamento analogo a quello dei lupi, anche per quanto riguarda l'attività predatoria.