E’ il
segugio più infallibile del globo la nuova “arma” del
Soccorso Alpino. Si tratta della razza
Bloodhound, nota anche come “cane da sangue” o “cane di Sant’Umberto”, il cui olfatto è in grado di
memorizzare le molecole delle persone e di riconoscere una traccia a distanza di diversi giorni.
In America, la polizia utilizza questi cani da anni per ritrovare fuggitivi ed evasi. In Europa sono entrati da poco a far parte delle forze dell’ordine: la prima ad adottarli è stata la polizia svizzera. E ora è la volta del Cnsas italiano, che ha avviato questo progetto con la Protezione Civile.
Al momento, sono quattro le unità cinofile “molecolari” disponibili in Italia. E a breve il numero raddoppierà: altri quattro cani entreranno a far parte della squadra entro la fine dell’estate. Sei di loro hanno appena concluso un periodo di formazione sul campo di Col D’Echelle in Val di Susa, dove la scorsa settimana si è svolto il 21esimo Corso per Unità Cinofile del Cnsas che ha visto la partecipazione di 12 unità cinofile ricerca molecolare oltre a 13 istruttori nazionali e 63 aspiranti delle unità cinofile di ricerca in superficie.