Nel nostro paese è in corso un continuo tentativo delle associazioni animaliste di allargare la propria sfera di influenza, supportate spesso anche dalle innumerevoli iniziative del sottosegretario Francesca Martini. A dispetto della loro natura non lucrativa, pare che alcune di loro acquistino terreni, fabbricati e gestiscano canili senza la dovuta trasparenza. Molte sono le ombre e i dubbi che coinvolgono le attività di tali associazioni. Una su tutte è la notizia degli ultimi giorni che vedrebbe alcune associazioni onlus coinvolte in un traffico di randagi dall'Italia all'estero, fatto su cui l'Europarlamentare Sergio Berlato ha presentato un esposto negli ultimi giorni.
Sull'argomento interviene Federfauna, che si è vista diffidare da una di queste associazioni, che si ritiene estranea ai fatti e accusa la stessa di tentare di colpire l'operato del sottosegretario Martini. “E mentre – dichiara Federfauna - il Senatore Pdl Valerio Carrara interroga il Governo su dove arrivino tutti questi soldi, se le attivita' di queste associazioni siano in armonia con il Trattato di Lisbona e sul perchè se le associazioni che tutelano i consumatori non possano godere della qualifica di onlus, quelle che dichiarino di tutelare gli animali si, Francesca Martini queste associazioni le porta addirittura dentro al suo Ministero e a tutti i possibili tavoli dove si decide”.
“L'Onorevole Pdl Enzo Raisi – continua Federfauna - ha chiesto in un'interpellanza sulla Legge 189/04, se non ci sia conflitto di interessi nel delegare al controllo di attivita' lavorative e ludiche svolte dai cittadini, proprio le associazioni che si professano a priori contrarie a tali attivita'. Se non ci sia conflitto di interessi nel non escludere a queste la possibilita' di segnalare esse stesse le eventuali supposte infrazioni, di svolgere mansione di ausiliari di PG, di divenire affidatari degli animali sequestrati, nonche' destinatari delle entrate derivanti dall'applicazione delle sanzioni e parte lesa in sede di processo. Ma anche gli Onorevoli Giacomo Stucchi e Costante Consiglio, che appartengono allo stesso partito della Martini, hanno chiesto al Governo di assumere iniziative normative volte a sancire l'incompatibilita' delle funzioni di controllo di attivita' lavorative e ludiche per tali associazioni e a sancire che esse non possano essere anche destinatarie delle entrate derivanti dall'applicazione di eventuali sanzioni e possibile parte lesa in sede di processo.
"La Martini come ha risposto? - chiude Federfauna - Con l'apertura di un conto corrente ad hoc dove far confluire le somme derivanti dalle sanzioni irrogate per i reati di maltrattamento animale per "dare maggiore attuazione alla legge n. 189/2004 garantendo un sostegno economico alle piccole associazioni...".