“Il cane è un animale immondo”. Così il grandayatollah Nasser Makarem Shirazi in una fatwa (risposta autorevole formulata da un giudice musulmano) ha sentenziato in questi giorni in merito ad una questione che a noi appare irrisoria: ossia se sia lecito o meno portare a spasso un cane. Non solo non è opportuno portarlo in giro, ha argomentato il religioso, ma non va nemmeno tenuto in casa o nel proprio giardino.
Più che mai sconveniente poi è avere rapporti amichevoli con loro, effusioni che definisce solo “una cieca imitazione dei costumi occidentali”, colpevoli addirittura di amarli più di mogli e figli.
Pare che il fatto sia da iscriversi ad una nuova campagna moralizzatrice che fa seguito alla fraudolenta rielezione di Ahmadinejad che ha introdotto multe più salate per abiti e comportamenti non consoni alla morale, tra cui rientra senza dubbio anche l'usanza occidentale di possedere un cane e portarlo al guinzaglio. Un'occasione temuta dai teocrati, in quanto momento di socializzazione tra uomini e donne a passeggio.